Carlo Ferruccio Tondato Carlo Ferruccio Tondato
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La musica di Carlo Ferruccio Tondato

Invito alla Passacaglia

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Invito alla Passacaglia

È assai probabile che coloro che riceveranno questo astuccio siano già in possesso dei due che lo hanno preceduto e perciò sembra ozioso ripetere quali siano le motivazioni che hanno dato origine a questo piccolo progetto musicale. L’autore di tale progetto preferisce in questa occasione soffermarsi sull’aspetto esteriore dello stesso astuccio, facendo notare come l’immagine riprodotta in copertina abbia sempre un preciso riferimento all’ambiente dove nasce la musica che viene proposta all’ascolto.

Nel primo oggetto della serie compariva l’immagine di un’opera dello scultore Mario Giansone, che è collocata esattamente dietro allo strumento impiegato per la registrazione. (Trattasi per l’esattezza di un pianoforte a coda modello D costruito nel 1927 ad Amburgo da Steinway e pazientemente restaurato da Antonio Cuconato a Torino nel 1993). La copertina del secondo compact disc della serie raffigurava invece l’immagine gioiosa di Angelica, la nipotina dell’interprete, mentre cavalca uno splendido cavalluccio di legno, che evoca in qualche modo una delle Scene Infantili di Schumann, che fanno parte del programma; inutile dire con quale affetto possa essere stata operata questa scelta.

Quest’ultimo astuccio presenta l’immagine di un semplice pesciolino rosso, eppure, anche in questo caso, la scelta non è casuale ed è stata suggerita da un motivo quasi altrettanto affettuoso di quello che aveva ispirato la scelta precedente. Si tratta infatti di un piccolo acquerello dal titolo “Le rouget de mon père” di cui Marina, prima figlia dell’interprete, fece dono a papà per fissare nella memoria delle immagini un episodio abbastanza divertente occorso in un noto ristorante della Costa Azzurra, ove non venne affatto servito il rouget desiderato, ma un surrogato assai meno nobile.

L’episodio non merita di essere ricordato per esteso, ma il dono della giovane artista ha tutti i requisiti per comparire su questa copertina, innanzitutto poiché tutti lo trovano delizioso, in secondo luogo poiché l’immagine richiama alla mente dei commensali presenti in quella circostanza tutto il profumo mediterraneo che si ritrova nel le composizioni di Scarlatti e di Ravel contenute in questo compact disc e quindi viene in qualche modo ritrovata una risonanza sentimentale tra l’astuccio e la musica che esso contiene. Infine – e questa sembra essere la giustificazione più importante della scelta così operata – nulla può essere più significativo e gradito di un dono che nasce direttamente dalla fantasia e dall’affetto di chi lo porge e lo dedica a colui che gli è caro.

Nel ringraziare la diletta Marina per questo dono, l’interprete desidera esprimere il desiderio che la musica da lui tanto amata venga accolta con lo stesso animo dagli amici ai quali desidera farne dono.

Cenni Storici

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 -1750)
Toccata in Mi minore BWV 914

Trattasi di una delle sette Toccate scritta nel periodo di Weimar tra il 1707 ed il 1710. Essa si articola in una breve Introduzione seguita da un Fugato a quattro voci e continua con un Ricercare a carattere di improvvisazione, che si conclude con una brillante Fuga a tre voci dal ritmo incalzante.

DOMENICO SCARLATTI (1685 -1757)
Tre Sonate: L33 • L446 • L449

Il repertorio degli Esercizi per Clavicembalo di Domenico Scarlatti vanta ben 555 numeri; essi sono stati riuniti in due raccolte, rispettivamente da Alessandro Longo e da Ralph Kirkpatrick e sono tutti sviluppati secondo la stessa semplicissima forma monotematica bipartita, che peraltro nulla toglie alla straordinaria brillantezza e fantasia di tali composizioni. In questa registrazione si sono volute scegliere tre Sonate, nate da ispirazioni assai diverse, ma legate tra di loro dalla stessa tonalità: soltanto la seconda si sviluppa nella versione maggiore dello stesso Si minore in cui si presentano le altre due.

FREDERIC CHOPIN (1810 • 1849)
Cinque Mazurke • Berceuse op. 57

Si può facilmente affermare che il fascino suscitato in ogni pianista dall’opera di Chopin non ha uguali, per la straordinaria aderenza del suo linguaggio musicale alle particolari risorse del pianoforte. Ciò vale non soltanto per le grandi opere ricche della fantasia più smagliante e ardue di difficoltà tecniche, ma anche per tante composizioni che di minore hanno soltanto la durata. In questa registrazione si è voluto rendere omaggio per l’appunto ad alcune di tali opere, in cui la discrezione e la forma perfetta in cui si presentano sono pari alla purissima bellezza che da esse scaturisce.

MAURICE RAVEL (1875 -1937)
Valses nobles et sentimentales
( Le plaisir délicieux et toujours nouveau d’un occupation inutile.)

Una delle più belle ed affascinanti composizioni per pianoforte di Ravel, scritta nel 1911 e della quale esiste anche una versione originale per orchestra. L’impareggiabile raffinatezza della scrittura pianistica, ambiguamente oscillante tra la sfolgorante brillantezza viennese e la ricerca di alcune sonorità di squisita dolcezza venate di nostalgia non lascia dubbi sulle ragioni del maggior favore ottenuto dalla versione per pianoforte, che testimonia l’eccezionale sensibilità dell’autore per questo strumento.

CARLO FERRUCCIO TONDATO
Alla ricerca dello spazio perduto. – Il quaderno (Estate 1996)

Il titolo delle composizioni presentate in questa occasione va esteso anche al gruppo delle prime sei composizioni che compaiono nel primo compact disc registrato alla Passacaglia con il titolo “Le città invisibili”. Si tratta in questo caso del secondo quaderno ispirato dalle Città invisibili di Italo Calvino; il nuovo titolo appare opportuno per meglio mettere in luce le affinità tematiche che legano tra di loro le varie composizioni e rispecchiano al tempo stesso l’ordine del piano dell’opera di Calvino. Nei primi due quaderni, oltre alla presenza di uno storico, impersonato da Marco Polo, compaiono i temi della memoria, del desiderio, dei segni e della sottigliezza.
Lo spazio di cui l’autore è alla ricerca è ovviamente quello delle Città invisibili, nell’ordine seguente:
Marco Polo (corale)
3.1. Lo spazio dei segni – Tema (Tamara)
1.4. Lo spazio della memoria – Frammenti di contrappunto (Zora)
2.3. Lo spazio del desiderio – Waltzer (Despina)
3.2. Lo spazio dei segni – Variazione 1 (Zirma)
4.1. Lo spazio sottile – Scherzo (Isaura)

Invitation to the Passacaglia

Those who receive this slim case will most likely already have its two predecessors; for this reason it seems superflous to once again set out the motivations of this continuing musical project.

The project’s author would rather dwell tor a moment on the outward aspect of the box itself, whose centrai image, like those previous, reflects the location of the music’s recording. The first cover of this series showed a work of the sculptor Mario Giansone, a musical group which stands behind the piano used in the recording. This particular instrument, a Model D Grand, was built by Steinway in Hamburg, 1927 and refurbished with the greatest care and skill by Antonio Cuconato in Turin, 1993.

The second covar pictured Angelica, the performer’s granddaughter, delightedly riding a rocking horse, an image which evoked Schuman’s Kinderszenen, which featured on the compact disc within. Il seems unnecessary to describe with how much love this image was chosen.

The present cover, a simple red fish, may appear less resonant; in fact its choice is no less apt and its emotions no less sweet. This little watercolour, titled Le Rouget de mon Pére, was painted by Marina, the performer’s eldest daughter; the picture was made by Marina tor her father just to recali with an image a funny story about a celebrated restaurant on the Cote d’Azur where, in piace of an expected rouget, a much less noble fish was produced.

The story itself merits no further comment, but the young artist’s work has all the requisite qualities tor the cover of this volume. Firstly, because everyone finds the picture wonderful. Secondly, because il recalls to those who were present at the dinner itself all the Mediterranean flavour of the Scarlatti and Ravel pieces that are performed on the compact disc; thus the painti n g gives a sentimental resonance between the contents and their case.

The last, and perhaps the most important, reason tor the choice of the image, is that nothing could be more meaningful or more welcome than a gift arising directly from the fantasy and from the heart of one who is giving and dedicating to someone she loves.

Thanking his daughter tor her gift, the perfomer wishes to express the hope that this music, which he loves so much, is accepted with the same feeling by the friends to whom he has the pleasure to make this present.