Curriculum di Carlo Ferruccio Tondato

Carlo Ferruccio Tondato è nato in Friuli, a Pasiano di Pordenone, il 24 settembre dell’anno 1932, ma la sua famiglia d’origine si trasferì a Torino nel 1934 e perciò tutta la sua formazione è avvenuta nella capitale subalpina dove, dopo la maturità scientifica, ha frequentato la Facoltà di Scienze, laureandosi in Fisica pura, (indirizzo teorico) nel 1957, conseguendo peraltro negli stessi anni il Diploma in Pianoforte principale presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino in qualità di privatista.

Sempre in quel periodo approfondì suoi studi musicali frequentando un Corso di perfezionamento pianistico sotto la guida di Sandro Fuga e seguendo corsi di Composizione musicale con Iginio Fuga, maestri per i quali serba ancora oggi un ricordo grato e reverente, ricco di affetto.

La Musica è stata sempre la grande passione della sua vita, anche se  essa non è stata il dominio in cui ha potuto esercitare la propria attività principale, che invece, per complesse ragioni legate ad una precisa responsabilità verso la sua famiglia, è stata indirizzata verso le imprese industriali del padre; tuttavia, prima di abbandonare una carriera musicale, in verità mai iniziata, ebbe occasione di distinguersi con successo nella Rassegna di Giovani Pianisti del 1957, organizzata dal compianto Giorgio Balmas, creatore in Torino dell’Unione Musicale e di Settembre Musica.

Soltanto successivamente alla cessazione delle sue attività professionali, con il compimento del settantesimo anno di età, ha potuto ritornare ad occuparsi seriamente di Musica, anche se per tutta la vita non aveva mai abbandonato la consuetudine di dedicare il proprio tempo libero alla tastiera dell’amato pianoforte e da allora è stato in grado di rivedere profondamente alcuni concetti sottesi alla tecnica pianistica traendone notevoli soddisfazioni, tanto da riuscire ad registrare ben dieci CD – due dei quali comprendono soltanto le sue composizioni, che costituiscono l’espressione dei suoi convincimenti, oggetto di una approfondita analisi sulla problematica del linguaggio della Musica contemporanea.

Il suo amore per la Musica si infiamma ogni qual volta gli venga offerta l’occasione di verificare la sua capacità di esprimere qualche cosa di nuovo nel linguaggio che ha sempre prediletto e che a suo avviso deve essere caratterizzato da tre qualità:

  • essere intelligibile (tale da non perdere il filo del discorso musicale durante l’ascolto);
  • poter essere facilmente memorizzato (tale da poter ricordare almeno uno o due dei temi principali sui quali si sviluppa la composizione);
  • suscitare il desiderio di riascoltare la stessa composizione più volte.

La sua massima aspirazione è sempre stata la ricerca dell’armonia, come l’espressione più nobile delle possibili interazioni tra tutti gli esseri viventi ed è con un certo orgoglio che ritiene di poter affermare di essersi avvicinato molto a questo traguardo nella attenta costruzione degli affetti che costituiscono il nucleo del rapporto tra i membri della sua famiglia.